Si tratta di un’area complessiva di oltre 47 ettari - oltre la metà di Villa Borghese -, che include gli oltre 34 ettari di parco richiesto dalla amministrazione comunale durante la prima fase autorizzativa.
L’area totale è suddivisa in:
Nel progetto di Andreas Kipar le aree verdi offrono un’occasione di recupero sociale e urbano, e diventano un tessuto in continuità con gli edifici urbani dove poter recuperare la qualità di vita e le relazioni sociali.
In questa ottica la realizzazione del parco Fluviale sarà fondamentale allo scopo. Verranno recuperati ambienti naturalistici fluviali perduti e anche edifici e casali già esistenti sul territorio. Si realizzeranno in quest’area fattorie didattiche e spazi per orti comunitari.
I visitatori saranno guidati alla riscoperta di una tipologia di territorio che appartiene da sempre a Roma: l’agro romano.
Lunghi e articolati percorsi ciclo pedonali, insieme a nuovi attracchi fluviali e alla realizzazione del ponte pedonale renderanno questa zona altamente permeabile. Tutto sarà a misura d’uomo, con la creazione e la caratterizzazione di numerosi spazi relax ad uso specifico. Le zone d’ombra saranno garantite da sistemi molteplici come alberature, pergole e tettoie.
Particolare attenzione è stata posta nella scelta dei materiali sia in termini di sicurezza (Safe design) sia in termini di resistenza e durata nel tempo.
Il valore ecologico di quest’area verrà ulteriormente implementato con l’inserimento di piccoli impianti boschivi e nuove fasce di vegetazione, per aumentare la biodiversità e attrarre insetti impollinatori e insetti antagonisti. Il valore aggregativo assume pari importanza rispetto a quello ecologico, a tal fine verrà realizzato un grande anfiteatro all’aperto, dove avranno luogo eventi aggregativi e culturali, ponendo il Parco Fluviale al pari dei grandi parchi delle altre capitali europee.